Sci alpinismo: cosa devi assolutamente sapere.
E’ ufficiale! Quello 2020/2021 verrà ricordato dagli amanti della neve come l’inverno dello sci alpinismo.
A causa delle restrizioni Covid, con relativa chiusura degli impianti di risalita, e complici le abbondanti nevicate, quest’inverno moltissime persone si stanno cimentando nella salita con le pelli e nella discesa fuori pista.
Ma è poi così facile praticare sci alpinismo? E cosa dovrebbe sapere chi è alle prime armi e vuole avvicinarsi a questa disciplina sportiva? Lo abbiamo chiesto a Giancarlo Zucchi, dal 1984 istruttore di sci alpinismo sulle montagne del verbano-cusio-ossola.
La prima cosa da sapere, per chi vuole cimentarsi con il fuori pista, è che bisogna essere un discesista di livello almeno discreto: un 6 e mezzo/ sette come direbbero a scuola.
Non dimentichiamoci, infatti, che dobbiamo salire e soprattutto scendere fuori pista ovvero su neve non battuta. Per questo sarebbe meglio, nel corso dell’anno, svolgere anche altre attività sportive aerobiche (come la corsa o la bici), che possano servire da presciistica e preparare il nostro fisico alla salita con le pelli. Praticare sci alpinismo deve essere un piacere e non una sofferenza!
“Ricordiamo, inoltre, ci dice l’istruttore Zucchi, che quando vai fuori pista non sai che tipo di neve puoi trovare. Per questo motivo sarebbe meglio essere sempre accompagnati da guide o istruttori Cai, o almeno amici esperti, che possano darci consigli durante l’escursione”.
Se poi vogliamo conoscere le previsioni meteo e le condizioni della neve, oggi ci vengono in aiuto siti web specifici (Camp to Camp e Gulliver) oppure i diversi gruppi Facebook dedicati, su cui si possono reperire informazioni e consigli di altri sciatori.
Ottimale sarebbe scegliere un itinerario con neve polverosa o farinosa, presente per lo più in inverno, subito dopo una nevicata a temperature molto basse. Per questo, al contrario di quanto si pensi, l’ideale è percorrere un versante posto a nord o comunque all’ombra: qui la neve evita il continuo processo di sciogliersi e ghiacciare di nuovo, creando tratti pericolosi.
In primavera, invece, la neve migliore è quella “trasformata”, ovvero quella che di giorno tende a sciogliersi ( per l’innalzamento della temperatura) ma di notte torna a gelare. Al mattino la ritroveremo dura e compatta mentre, durante il giorno, tenderà nuovamente a sciogliersi.
Altro aspetto davvero importante da non trascurare è il vento.
“Il vento è pericoloso – ci ricorda Giancarlo Zucchi – perché rende subito la neve brutta, dà origine a crostoni di ghiaccio e può originare valanghe”. Anche in questo caso, quindi, meglio informarsi prima sulle condizioni atmosferiche e, se possibile, evitare l’uscita in presenza di raffiche.
Tutto ciò premesso, per poter iniziare a praticare lo sci alpinismo occorre, ovviamente, munirsi dell’attrezzatura più adatta.
Ma questa è un’altra storia…