Bambini Scuola e Sport

Nel post di oggi vogliamo parlare di bambini e dei loro impegni a scuola e con lo sport. E per far questo ci affidiamo ai consigli del fisiologo e nutrizionista Simone Cipriano di MasterStudio Lab che offre ai genitori preziosi consigli per quanto riguarda il sonno e l’alimentazione dei più giovani.

“Per superare il difficile ritorno a scuola e garantire un buon rendimento durante l’anno è importante innanzitutto dormire bene”, sostiene Giuseppe Di Mauro in una recente intervista, pediatra e Presidente SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale). Egli aggiunge: “l’importanza del sonno  viene troppo spesso sottovalutata dalle mamme, quindi i bambini e gli adolescenti di oggi si trovano ad affrontare troppi impegni e a vivere stimoli eccessivi che disturbano il sonno notturno”.
Infatti, come emerge da uno Studio condotto recentemente presso l’Università dell’Alabama, a Birmingham, i bambini che non dormono a sufficienza difficilmente riescono ad ottenere buoni risultati scolastici, poiché la privazione del sonno incide negativamente sulla memoria, sulla capacità di giudizio, sull’attenzione e la stabilità emotiva.
Quali sono quindi gli accorgimenti necessari per guidare un bambino o un adolescente verso un corretto ritmo
sonno-veglia?

Per garantire un rientro graduale e piacevole a scuola, è opportuno iniziare da subito ad alimentarsi bene, a svolgere attività fisica con moderazione durante il giorno e poi, bisogna vietare televisione e videogiochi nelle ore serali, che possono creare ansia e agitazione alterando i normali ritmi del sonno.
Sono assolutamente sconsigliabili, in età pediatrica, farmaci o altri tipi di sostanze che si trovano facilmente in commercio per migliorare l’attenzione e le prestazioni. Una sana alimentazione, un pò di movimento e un adeguato numero di ore di sonno garantiscono il miglioramento del rendimento scolastico. In particolare, la prima colazione deve offrire la giusta quantità di zuccheri – il meno raffinati possibile -, vitamine e grassi necessari per affrontare la giornata.
Un’altra sana abitudine è praticare con regolarità una non troppo impegnativa attività motoria, che aiuta a scaricare eventuali stress accumulati e a conciliare il sonno.

E se un bambino presenta svogliatezza e pigrizia durante le ore di lezione? E’ molto probabile che non abbia dormito a sufficienza durante le ore notturne. Questo fenomeno è abbastanza comune nei ragazzi: un recente sondaggio italiano rivela che il 60% degli adolescenti al di sotto dei 18 anni si lamenta di essere stanco durante il giorno e oltre il 15% ha ammesso di addormentarsi a scuola; una delle cause è proprio da ricercare nelle mancate ore di sonno.
Un bambino dai tre ai cinque anni dovrebbe dormire almeno dalle 11 alle 13 ore, per poi arrivare a 9~10 ore dai sei ai dieci anni e almeno 8~9 ore dagli undici ai tredici anni.

E veniamo all’alimentazione.
A pranzo ci pensa la mensa scolastica: e a cena?
Circa 8 milioni di italiani sono tornati sui banchi di scuola: moltissimi bimbi e ragazzi sono impegnati a scuola anche nel tardo pomeriggio.
A mezzogiorno sarà la mensa scolastica a “prendersi cura” della loro alimentazione: desideriamo sottolineare che il pasto consumato a mensa è un pasto sicuro e bilanciato grazie alle rigorose “linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica”, messe a punto dal Ministero della Salute, quindi nessun timore a lasciare che i propri figli si alimentino a scuola.
La mensa avrebbe infatti l’obbligo di calibrare il rapporto tra proteine, grassi e carboidrati per ciascun pasto e di rispettare il giusto apporto calorico in relazione all’età dei ragazzi.
Il pranzo deve fornire il 35% circa dell’energia giornaliera e ci deve essere una precisa rotazione tra i cibi che vengono offerti a bimbi e ragazzi nel corso della settimana.

Per continuare a seguire un’alimentazione equilibrata anche a cena, occorre continuare la rotazione degli alimenti anche in famiglia.
Possiamo suggerire di richiedere alla scuola copia dei menù messi a punto per i piccoli studenti e sfruttarli
cercando di non proporre le stesse pietanze già consumate a pranzo, garantendo così un’alimentazione sempre varia.
I genitori sanno bene che mettere a tavola i piatti giusti ai propri bambini molto spesso non coincide con il riuscire a farglieli mangiare: l’interesse dei bambini per i cibi serali diventa più favorevole se ci si siede a tavola con una sana dose di appetito. Un buon consiglio è quindi quello di non lasciare che i ragazzi esagerino con lo spezzafame di metà pomeriggio, e che consumino qualcosa di sano come un frutto, un frullato, uno yogurt, o una fetta di torta fatta in casa.
Una merenda più ricca va riservata per coloro che sono impegnati nel pomeriggio con un’attività fisica importante: lo spuntino di metà mattina e di metà pomeriggio dovrebbe ricoprire non più del 5~10% del fabbisogno giornaliero.

L’errore più comune è di lasciare la libera scelta ai figli che in genere fanno il pieno di pasta o riso, snobbando pesce e verdure: le scuole hanno escogitato un piano per risolvere questi capricci e razionano con dei mestoli, diversi a seconda dell’età dei bimbi, i primi piatti e vietano i “bis”.
In questo modo non viene spento l’appetito ma al contrario li si invoglia ad assaggiare anche le altre portate.
La stessa strategia può essere adottata a casa scegliendo come unità di misura un mestolo di 9 cm di diametro, con le seguenti semplici indicazioni.

3 anni  ==> 1 mestolo: la porzione corretta è di circa 50 gr di pasta o meglio ancora cereali in semi (miglio, xxxxxxxxxxquinoa, segale, farro, mais) per ogni pasto (circa 100 gr di pasta o semi cotti).

6 anni  ==> 1 mestolo e mezzo: vanno bene 70 gr di pasta o altri cereali (circa 140 gr quando è bollita).

10 anni==> 1 mestolo e 2/3 La porzione corrisponde a 80 gr (circa 160 gr di pasta quando è cotta).

Il bambino sano di oggi sarà l’uomo di domani perfettamente equilibrato con la mente e col corpo.”