Neve fresca sì, ma in sicurezza.

Il richiamo della polvere. E’ questo che attira più di tutto gli amanti del fuori pista e della neve fresca.

Sapere dove si trova la neve migliore e più divertente è certamente il sogno di chi pratica freeride o sci alpinismo, ma ciò non significa trascurare la sicurezza durante le escursioni in montagna.

Quando si organizza una gita o una sciata in montagna, infatti, non bisogna mai escludere completamente il pericolo valanghe, come ci ricordano le guide alpine del team Ortovox.

PAROLA D’ORDINE: PIANIFICARE

In montagna, soprattutto quando si esce dalle zone battute o delimitate, non va mai escluso il pericolo valanga: è per questo motivo che bisognerebbe sempre pianificare la propria escursione, che sia a piedi o con gli sci, riducendo così al minimo i rischi.

Consultare il bollettino valanghe e meteo, avere una cartina topografica a portata di mano, informarsi sui contatti dei rifugi in zona, oltre naturalmente ad appoggiarsi alle guide alpine del posto, sono alcuni degli accorgimenti che sarebbe opportuno tenere in considerazione, prima di cimentarsi in uscite in zone non battute. Resta poi indispensabile ed obbligatorio l’utilizzo dell’attrezzatura di sicurezza , ovvero Artva, pala e sonda e, se possibile, il dispositivo ABS, grazie al cui volume si riesce a riemergere dalla neve che ricopre chi viene investito da una valanga.

Tutto questo accompagnato da un sano buonsenso: non c’è attrezzatura al mondo che possa garantire sicurezza al 100% e solo il comportamento del singolo può ridurre i rischi.

PREPARIAMO LO ZAINO

Nella pratica del free ride o nelle uscite di sci alpinismo, la sicurezza deve essere messa in primo piano e l’A.R.T.VA, la pala e la sonda da valanga di ORTOVOX sono gli attrezzi che non devono assolutamente mancare nello zaino e che compongono il perfetto Safety Kit System, sia esso acquistato o noleggiato.

Durante un’uscita in neve fresca la sicurezza individuale e di tutto il gruppo può dipendere da questi attrezzi e dal livello di allenamento al loro corretto utilizzo.

VALANGHE: PERCHE’?

La maggior parte delle vittime da valanga è responsabile del distacco della valanga che li ha travolti!

La classica valanga dello sciatore è quella a lastroni, determinata per lo più dalla coesione della neve, dalla presenza di uno strato di neve debole e da un carico di pendenza maggiore del 30%.

Il sovraccarico su di un pendio, causato per es. da una caduta, da un salto o dalla presenza di più persone in uno stesso punto, oppure il soffiare di vento forte, aumenta a dismisura la possibilità che si distacchi una lastra di neve, causando una valanga.

Per questo motivo, prima di affrontare un’uscita in zone non battute, sarebbe opportuno verificare che ci siano le condizioni favorevoli:

  • bonaccia o vento debole
  • temperature di poco inferiori ai 0°C. soprattutto all’inizio della nevicata
  • pioggia che diventa neve
  • manto di neve vecchia irregolare, ben consolidata.

Al contrario, condizioni sfavorevoli, che possono dare origine a valanghe sono:

  • vento forte (50 km/h)
  • temperatura molto al di sotto dello 0°
  • neve vecchia omogenea, soffice e poco consolidata

AIUTO: IL MIO COMPAGNO E’ RIMASTO SOMMERSO!

Ma cosa fare se qualcuno rimane travolto dalla valanga? Bisogna, prima di tutto, fare in modo che paura e stress non la facciano da padroni. Solo mantenendo la calma è, infatti, possibile prendere le decisioni giuste che possano salvarci la vita.

Come prima cosa è indispensabile che tutte le persone che non sono state travolte impostino il loro ARTVA su RICERCA e diano immediatamente l’allarme, prima di scandagliare il terreno con pala e sonda.

Se il ricercatore è da solo, dopo aver verificato se dalla neve appare parte dell’attrezzatura o del corpo del compagno travolto,  deve iniziare la ricerca camminando a zig zag nella zona circostante e mantenendo il proprio dispositivo ARTVA orizzontale davanti al corpo.

Qualora, invece, i cercatori fossero in due o più persone, va effettuata una ricerca parallela, mantenendo una distanza di circa 20 mt. tra loro e di 10 mt. dal bordo della valanga stessa.

Una volta identificato un raggio di circa 5 mt., il soccorritore deve muoversi lentamente e con accortezza e deve tenere il dispositivo ARTVA il più possibile vicino alla neve senza ruotarlo, così da non falsare la direzione dell’antenna.